Un antifurto che non può comunicare è un antifurto guasto!
Sirene, lampeggianti e proiettori luminosi sono sicuramente utili ma non bastano: nel 2023 un sistema d’allarme deve per prima cosa comunicare il più velocemente possibile a più persone possibile.
Secondo una statistica del Sole 24 ore, ormai il 97% dei sistemi di allarme utilizza il combinatore telefonico LTE come vettore principale di comunicazione. Nel 75% delle installazioni civili o commerciali, l’allarme si basa solo sul GSM per inviare allarmi e notifiche e per mantenersi connesso a internet.
Lo sai cosa significa questo? Che se la sim all’interno del combinatore si ritrova senza credito o scaduta, il sistema d’allarme diventa quasi inutile.
“Ma che colpa ne ho io se il mio cliente si dimentica di ricaricare la sim? Anzi meglio, mi farò pagare l’intervento per sostituirla”
Se hai pensato questo tranquillo, sono in molti gli installatori che ragionano come te e potresti anche aver ragione.
Peccato che il cliente non abbia le competenze per capire che non è colpa tua.
L’allarme non telefona? Colpa tua
La app non si connette? Colpa tua
Ma anche se il tuo cliente riconoscesse di essere in torto ma ti chiama di domenica perché ha l’allarme che suona e non riesce a spegnerlo da remoto perché la app non funziona tu cosa fai? Lo lasci da solo?
Ti tocca partire e andare ad aiutarlo.
Anche di Domenica…
Anche di Agosto con 40 gradi
Anche sotto il diluvio
Anche a Natale
Altrimenti lo sai bene come finirà: recensioni negative, passaparola negativo e magari il sistema di sicurezza che avresti fatto al suo cugino lo farà qualcun altro.
Già dai primi anni di apertura della mia attività mi ero reso conto di questa criticità e sono stato il primo a creare un servizio dedicato agli installatori che ti permette di evitare qualsiasi problema sui combinatori telefoni. L’ho chiamato GSM-ALT.
Oggi, con migliaia di impianti collegati, siamo i numeri uno in Italia ad erogare un servizio così specifico.
Il tutto veicolato su Rete Vodafone e, da Agosto 2023, su rete WindTre.
Perché non è stata scelta una sim multioperatore?
Dal punto di vista tecnico sarebbe stata la scelta più logica, non lo nego.
Ma non è una scelta sana dal punto di vista della “viability” del fornitore. Secondo il NIST (National Institute of Standards and Technology) è un preciso obbligo di ogni azienda verificare l’affidabilità del fornitore.
Le Sim multioperatore, per ovvie ragioni, fanno tutte capo ad aziende estere di cui è più complesso verificare la solidità.
Per il mio servizio GSM-ALT (che, ricordo, deve mantenere connessi sistemi di sicurezza!!!) ho voluto invece scegliere i principali carrier nazionali.
Questo peraltro ti dà una misura concreta e veloce di quante sim muoviamo: né Vodafone né Wind permettono questo tipo di progetti se non sei in grado di muovere almeno 500 sim al mese.
Il servizio GSM-ALT fa al caso tuo se…
– Se fra quegli installatori che preferiscono farsi pagare per il servizio che danno piuttosto che per il disservizio che creano
– Non sei alla ricerca della “mancia” da 50 euro per andare a cambiare una sim ogni anno ma vuoi offrire un servizio stabile
– Conosci la normativa EN50131 e quindi sai quanto sia importante che il sistema d’allarme possa chiamare SEMPRE
– Cerchi di ridurre al minimo i problemi che possono crearti stress sul lavoro
Il servizio GSM-ALT NON fa al caso tuo se…
– Se sei fra coloro che “che bello se la sim si scarica così mi faccio pagare per cambiarla”
– Se pensi che fare manutenzione agli impianti sia una perdita di tempo
– Se non sai distinguere un combinatore da un router LTE
– Se per te la Norma è solo una pasta con melanzane e ricotta salata
– Se tanto quando il cliente chiama tu non rispondi…
Richiedi ora GSM-ALT su www.simperantifurto.it
Se non sei convinto per qualsiasi ragione, entro 60 giorni, butti via la tessera e io ti rimborso fino all’ultimo centesimo. Per cui a provare non rischi NULLA.